Perimetrazione del Parco della Costa Teatina: il Consiglio Regionale riconosce le ragioni di Confindustria Abruzzo.

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E’ quanto emerge con forza dalla risoluzione del Consiglio Regionale del 14 luglio scorso (n. 36/8) sulla Perimetrazione del Parco che conferma in modo incontrovertibile che l’opposizione di Confindustria alla perimetrazione del Parco era motivata ed oggettivamente condivisa.

 

I rilievi del Consiglio Regionale riguardano l’operato del Commissario governativo ad acta e impegnano la Giunta Regionale D’Abruzzo ad attivarsi presso lo stesso Commissario e presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché vengano ridefiniti i confini del Parco tenendo conto delle indicazioni riportate dalla risoluzione.

Secondo i Consiglieri regionali, infatti,  “sono emerse evidenti discrasie temporali tra la situazione rappresentata ed il reale stato dei luoghi, nonché gravi carenze in ordine all'effettiva situazione insediativa esistente, indicata in maniera distorta o lacunosa. Inoltre il Consiglio ha ritenuto che “la scelta di utilizzare, in scala inadeguata, una cartografia Igm ultratrentennale sulla quale non risulta indicata l'effettiva antropizzazione e sulla quale non sono state riportate le infrastrutture esistenti, le urbanizzazioni e la rete dei servizi territoriali (porti, zone industriali, ospedali, etc.) ha evidenziato una realtà volutamente distorta sotto il profilo ambientale con il risultato di inserire nella perimetrazione aree prive degli indispensabili valori che l’intervento statale si propone di tutelare”.

Sono affermazioni molto importanti che oltre a richiamare ad una responsabilità precisa, coincidono perfettamente con le osservazioni più volte sostenute e evidenziate da Confindustria Abruzzo.

L’Organizzazione industriale regionale, infatti, è recentemente intervenuta sulla materia attraverso due note puntuali a firma del suo Presidente,  Agostino Ballone, indirizzate allo stesso Presidente del Consiglio,  Matteo Renzi, e al Presidente nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi, affinchè intervenisse – come poi accaduto- sempre presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la soluzione di una questione che rischiava di compromettere lo sviluppo produttivo, causa una errata e ingiustificata perimetrazione di una intera e economicamente importante parte di territorio abruzzese.

"La risoluzione del Consiglio regionale – precisa il Presidente Ballone- fornisce ora una giusta chiave di lettura sullo stesso concetto di Parco, sulle conseguenze che possono generarsi nel territorio già sottoposto a vincoli pesanti, nonché sullo sviluppo futuro di industria, porti, turismo, agricoltura, che lungi dall’essere promossi, rischiano invece una grave ulteriore penalizzazione.

Non è un caso, infatti, che tanti soggetti, amministratori locali, organizzazioni di imprese, sindacati, nonché ora l’intero Consiglio regionale, si siano schierati in modo deciso contro la perimetrazione definita a maggio dal Commissario di governo, che per prima Confindustria Abruzzo ha contestato.

Adesso, è d’obbligo lo stop immediato della procedura di approvazione e l’avvio di un lavoro volto ad una sostanziale rivisitazione del progetto di perimetrazione che, a nostro parere, dovrebbe vedere ora il coinvolgimento di attori diversi da coloro che hanno prodotto un lavoro così pesantemente osservato”.

L'Aquila, 27 Luglio 2015

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