COMUNICATO STAMPA “Sul caso Ombrina e sugli investimenti nel settore degli idrocarburi occorrono risposte concrete, non demagogia e strumentalizzazioni politiche.”

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E’ quanto dichiarato dal Presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone, a latere delle recenti dichiarazioni del Sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo, Mazzocca, che, con riferimento al caso Ombrina, ha accusato l’Organizzazione imprenditoriale di aver spostato il confronto sul piano Giudiziario.

 

“In realtà -spiega il Presidente Agostino Ballone- sono stati la Regione Abruzzo e altri EE.LL. ad adire le vie giudiziarie con più ricorsi al TAR Lazio. Confindustria, ha solo risposto a questi ricorsi aderendo ad opponendum alla posizione di una sua azienda associata di cui si sono ritenute valide le ragioni, anche a tutela di altre potenziali situazioni analoghe che potrebbero interessare le imprese che intendono investire in Abruzzo nel pieno rispetto delle norme. Appaiono pertanto alquanto strumentali e non veritiere le recenti dichiarazioni del Sottosegretario regionale alla Presidenza che polemizza su una legittima attività difensiva riconosciuta dalla nostra Costituzione come motivo di rottura di un dialogo, peraltro mai avviato per una mera personale interpretazione che rasenta il solo fine opportunistico di sottrarsi al dialogo con fatti e documenti”.

 

“In una regione che sul piano occupazionale presenta una situazione preoccupante è ora di parlare di sviluppo, investimenti e attrattività. Sicuramente ricorrere avverso attività produttive operanti nel pieno rispetto delle leggi, disattendendo il rispetto delle regole e della civile convivenza, non è la giusta strada.

Questo tipo di atteggiamento non solo ha procurato danni diretti e immediati all’economia regionale ma ha anche leso fortemente l’immagine dell’Abruzzo, che appare ora come una regione che non garantisce più quelle che sono le certezze delle regole che qualsiasi attività imprenditoriale richiede come presupposto imprescindibile.

In questo senso anche il Governo nazionale, che ha recentemente deliberato l’impugnativa alla Corte Costituzionale di un provvedimento regionale “astutamente” votato dal Consiglio regionale al solo scopo di ostacolare l’attività produttiva di Ombrina mare, sembra dare ragione alle nostre tesi.

E sembrano davvero improprie e controproducenti, in questo senso, anche le ulteriori dichiarazioni di politici regionali che definiscono invece "astuzie" le norme dello Sblocca Italia che vanno a ripristinare una situazione di legalità e certezza che al contrario il decreto Prestigiacomo andava a ledere gravemente, con effetti retroattivi sui diritti delle imprese che avevano già avviato investimenti sulla base di regolari permessi e autorizzazioni.”

Confindustria, a questo punto, chiede che sulla questione vengano finalmente date alla comunità abruzzese delle risposte concrete e non strumentali, opportunistiche e elettorali, su come la politica regionale intende colmare i costi sociali del no a prescindere, del no a progetti che hanno superato tutte le procedure complesse previste per l’ottenimento delle autorizzazioni e per l’avvio degli investimenti, su come si intenda, numeri alla mano, rilanciare investimenti e occupazione.

Per ora, su questo terreno c’è un “silenzio assordante”.

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